Il Progetto si propone di realizzare un nuovo sistema di relazioni tra elementi naturalistici, pa­esaggistici, ecologici ma anche culturali, sociali e territoriali al fine di recuperare l’identità dei luoghi e valorizzare i caratteri sito specifici, le tradizioni, le specificità geografiche di riferimento.

Il Masterplan si sviluppa attraverso un processo che vede nel rapporto capitale umano/capitale naturale le due grandi risorse in gioco attraverso le quali poter mettere in atto azioni e misure di salvaguardia dei valori materiali e immateriali al fine di cambiare i trend che negli ultimi decenni hanno visto il deteriorarsi inarrestabile di molte risorse locali.

Gli ambiti individuati dal Progetto sono:

  1. l’ambito del paesaggio del mare e della costa
  2. l’ambito del paesaggio agrosilvopastorale
  3. l’ambito del paesaggio forestale
  4. l’ambito della rete ricettiva.

All’interno dei quattro ambiti, interrelati e in connessione, il Progetto prevede delle misure fondamen­tali al fine di conseguire quelle ricadute materiali e immateriali auspicate a livello socio-terri­toriale ed ecosistemico, quali:

misure di carattere generale

  • misure di mitigazione e adattamento
  • misure di valorizzazione paesaggistica
  • misure di conoscenza e divulgazione dell’identitá dei luoghi

misure di carattere specifico riferite agli ambiti

  • misure per la creazione di un agroecosistema
  • misure di riqualificazione del patrimonio forestale
  • misure di architettura sostenibile

FATTORIA DI JAVELLO

Progetto di ristrutturazione architettonica e riqualificazione paesaggistica della fattoria di Javello

La Fattoria di Javello è un insediamento dell’XI secolo, nel cuore dell’area protetta del Monteferrato, immersa nel verde delle colline di Prato, a circa 30 km da Firenze.

Le origini risalgono all’anno mille quando una famiglia di origine longobarda, i Chiavelli (di qui il nome Javello), vi stabilì la propria roccaforte. Nel corso dei secoli è passata di mano in mano attraverso eredità, fino a giungere in proprietà della famiglia Borghese di Roma a metà del XIX secolo. Nel XVI secolo il complesso non aveva più l’aspetto turrito medievale, ma quello di casa padronale con torre inglobata, chiesa, due annessi rurali e cinque casali dislocati in un’area di circa 700 ha.

Il corpo di fabbrica della fattoria si presenta come un fortilizio quadrato a corte chiusa con un corpo di fabbrica a torretta simile a una piccionaia al centro del lato nord del perimetro e base della vecchia torre distrutta del primo insediamento longobardo.

Padronale o signorile che sia, l’edificio principale è abbastanza imponente e bello, isolato com’è nella montagna, delimitato da un ampio cortile chiuso, con vegetazione secolare, mostra nel complesso un misurato aspetto cinque-secentesco.Il progetto prevede la ristrutturazione e riqualificazione dei casali e del paesaggio della fattoria con i relativi annessi. Il progetto valorizza la collina quale oasi dedicata al turismo ambientale e recupera le colture originarie. Delle riqualificazioni dei borghi storici oggi si parla molto e tali progetti saranno inseriti, se conformi, nel PNRR.

CASTELLO DI PARELLA

Masterplan tematico 11.1 ha
PER MANITAL IDEA spa
ANNO 2015

I VALORI DEL PAESAGGIO RURALE IN UN NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI TRA I DIVERSI SISTEMI PAESAGGISTICI, ECOLOGICI  E AMBIENTALI E LE LORO RINNOVATE FUNZIONI

Il Masterplan tematico del Piano di valorizzazione del Castello di Parella si sviluppa all’interno della pianificazione territoriale orientata alla definizione di obiettivi di tutela e sviluppo sostenibile del territorio, promuovendo obiettivi di valorizzazione e conservazione dei caratteri rurali tradizionali: la cultura storica rappresentata dai manufatti e la cultura agro-forestale del mosaico agricolo e dei boschi. 

Il Masterplan propone uno scenario progettuale nel quale trovano valorizzazione:

  • il sistema del castello: la ristrutturazione architettonica e filologica dei manufatti e degli spazi esterni dei giardini promuove una ricezione colta e sviluppa la valorizzazione della storia e della cultura locali, da cui nasce il parco del castello di Parella con i suoi elementi di delizia;  
  • il sistema produttivo tradizionale: il recupero degli elementi produttivi nelle piantagioni e nella struttura del tessuto agricolo sono strumento di conoscenza, sviluppo, produzione biologica, didattica, da cui nasce il giardino agricolo del castello di Parella con i suoi elementi edafici;

 

  • il sistema ambientale: lo studio, il censimento, l’implementazione e il mantenimento dei boschi e delle aree umide, sono le misure conservative rivolte alla difesa dei sistemi protettivi ad alta produzione di energia e biodiversità, intese come aree di compensazione e mitigazione ambientale rispetto al carico antropico sull’ambiente, da cui nasce il bosco del castello di Parella con i suoi elementi ecologici.

MAZARA DEL VALLO

Studio di Incidenza Ambientale 24 ettari
Fattore ambientale, Progetto delle compensazioni e mitigazioni ambientali
Sistema Paesaggistico: Paesaggio, Patrimonio culturale e Beni materiali
PER Unità di Misura srl
ANNNO 2013

INSERIMENTO PAESAGGISTICO DELLA PIATTAFORMA INTEGRATA PER IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI A MAZARA DEL VALLO

Il progetto ambientale e di inserimento nel paesaggio degli impianti di trattamento dei rifiuti prevede diversi interventi di compensazione e di mitigazione ambientale che accompagnano nel tempo il suo esercizio e il suo decommissioning, tra cui: la formazione di una fascia ecotonale di vegetazione autoctona, il recupero dell’adiacente discarica dismessa, la ricostruzione sperimentale dell’habitat della gariga.

Il paesaggio di riferimento nel quale si inserisce il progetto è intenso e desolato allo stesso tempo, formato dagli elementi relitti della cava abbandonata e della vegetazione spontanea della gariga mediterranea, viene enfatizzato e valorizzato dal progetto ambientale che ripropone le forme semplici, geometriche e massive delle pareti verticali della cava, la vegetazione rarefatta e minuta della gariga in evoluzione, i colori e i volumi in contrasto.

mazara-del-vallo

SECOND'ALPE

Progetto Preliminare e Definitivo | 6 ha
con Alter studio
PER ERSAF - Regione Lombardia
ANNO 2006-2008

RECUPERO PAESAGGISTICO E ARCHITETTONICO DELL’ALPEGGIO DI SECOND’ALPE AI CORNI DI CANZO

Oggetto della progettazione è la riqualificazione delle permanenze architettoniche e la valorizzazione paesaggistico-ambientale dell’alpeggio di Second’Alpe in Val Ravella.

Se negli anni sessanta del secolo scorso i ruderi e i caselli dell’alpeggio sono stati volontariamente distrutti, forzando l’abbandono da parte della comunità montana, i grandi terrazzamenti coltivati e utilizzati a pascolo sono stati oggetto di piantagione di conifere da taglio da parte dell’Ente forestale, snaturando il paesaggio boschivo autoctono.

Lo stato dei luoghi, condizionato dalla presenza dei ruderi e dalle piantagioni di conifere, ha condizionato e indirizzato il progetto ispirando due azioni principali che hanno avuto come oggetto i ruderi e il bosco alloctono. La messa in luce dei ruderi ha ispirato il riutilizzo di parte del materiale lapideo per ealizzare uno spazio espositivo a beneficio del racconto della storia della tradizione montana, mentre l’abbattimento delle conifere del grande terrazzamento prospiciente l’alpeggio sul versante sud, ha rivelato nuovi spazi e un nuovo sistema di relazione tra manufatti e natura.

La prima immagine fantastica del progetto è rappresentata dalla percezione dello spazio ‘vuoto’ derivante dal taglio del bosco alloctono, inondato dal sole e nuovamente fruibile; la seconda è rappresentata dalla conservazione di trenta tronchi ripuliti e dipinti di colore oro a generare un immenso organo; la terza è la formazione di una scultura formata da quindici tronchi deposti a terra a formare un disegno che ricorda lo ‘schianto’ in un intreccio scultoreo di grande effetto.

FORESTA DI PIANURA A PIOLTELLO

Progetto Preliminare e Definitivo
con arch. D. Meucci
per ERSAF - Regione Lombardia
anno 2002-2003

IL BOSCO DELLA BESOZZA: TRENTASETTE ETTARI DI FORESTAZIONE URBANA ALL’INTERNO DEL PIANO DELLE 10 GRANDI FORESTE DI PIANURA LOMBARDE

La realizzazione delle 10 Grandi Foreste di pianura è stata l’occasione per definire modelli progettuali e pianificatori significativi a definire principi di studio e di analisi del territorio al fine di valutare e pesare l’intervento all’interno delle dinamiche ecologiche del paesaggio di riferimento.

L’Ecologia del paesaggio ha guidato la progettazione al fine di valutare l’importanza degli elementi del paesaggio storico e del progetto verificandone la valenza ecologica e ambientale attraverso un ecobilancio che ha messo in relazione tutti gli elementi e li ha valutati nel tempo.

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Il Bosco della Besozza, nel comune di Pioltello, è un intervento di riforestazione di 23 ettari e di un’area di 14 ettari di verde fruibile da parte della comunità che ha privilegiato le formazioni vegetali e paesaggistico ambientali del rimboschimento estensivo, del recupero dei fontanili, della rinaturalizzazione dei canali irrigui, della formazione di un’area umida e di siepi arboreo-arbustive.

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